I vini del territorio
Il Golfo del Tigullio infine esprime una importante serie di ottimi vini D.O.P.
GOLFO DEL TIGULLIO BIANCHETTA GENOVESE D.O.C.
Presenta sensazioni olfattive di buona intensità e persistenza, con netti sentori di mela Golden e più lievi di resine di conifere e finocchietto. Al gusto è secco, con buona dotazione di morbidezza e sapidità. Ha un colore giallo paglierino di media intensità con lievi riflessi verdolini
L’alcolicità media è intorno al 12%.
Viene prodotto con uve Bianchetta Genovese almeno all’85%.
Si accompagna in modo ottimale a minestre di verdure e di bianchetti, risotti con ortaggi di stagione e frutti di mare, pesci di mare lessi.
GOLFO DEL TIGULLIO BIANCO D.O.C.
Rivela un profumo abbastanza intenso, floreale e fruttato, con decisi sentori di mela matura e pesca gialla. Al palato si presenta secco, di buona acidità. E’ giallo paglierino con tenui riflessi verdini.
L’alcolicità media è intorno all’11%.
Viene prodotto con uve da vitigni bianchi, principalmente Bianchetta e fermentino.
Si accompagna a piatti che richiedono apporto di sapidità e freschezza, come frittelle di verdura, polpettone di fagiolini, pesce azzurro fritto
GOLFO DEL TIGULLIO VERMENTINO D.O.C.
Presenta profumi decisi e persistenti, di buona finezza ed eleganza, con netti sentori di frutti tropicali e delicati ricordi di macchia mediterranea.
In bocca è secco e rivela una buona freschezza, abbinata ad una notevole struttura, con finale di accentuata persistenza aromatica. Ha un colore giallo paglierino pronunciato, con riflessi verdolini, limpido e di buona consistenza.
L’alcolicità media è intorno al 12%.
Viene prodotto con uve del vitigno Fermentino per almeno l’85%, possono poi concorrere altri vitigni bianchi autorizzati.
E’ adatto ad accompagnare una buona scelta di piatti, dagli antipasti di mare al minestrone alla genovese, lasagne al pesto, risotto con polpo, orata al forno con patate o al cartoccio.
GOLFO DEL TIGULLIO ROSSO D.O.C.
Al naso esprime chiarissimi sentori di ciliegia in lieve maturazione e sottili espressioni floreali di viola mammola e rosa canina. In bocca è sapido e piacevole con note adeguate di freschezza.. Si presenta di colore rosso rubino con lievi riflessi porpora, limpido e di delicata consistenza.
L’alcolicità media è intorno al 12%.
Viene prodotto con uve dei vitigni a bacca nera raccomandati o autorizzati dalla Provincia, per lo più Dolcetto o Ciliegiolo.
Il disciplinare prevede anche la tipologia “Novello”.
Si accompagna in modo ottimale a pietanza di buona succulenta come ravioli o cannelloni al ragù di carne, pollame i umido e coniglio al forno.
GOLFO DEL TIGULLIO CILIEGIOLO D.O.C.
Presenta un profumo abbastanza intenso con netti sentori di marasca e più lievi di viola, su notevoli note erbacee. Al palato rivela una buona fusione tra tannino ed acidità, contrastate da morbidezza e struttura adeguata. Alla vista offre un bel colore da rosso cerasuolo a rubino, limpido e di media consistenza.
L’alcolicità media è intorno all’11%.
Viene prodotto con uve del vitigno Ciliegiolo per almeno l’85%, possono poi concorrere altri vitigni neri autorizzati.
Si accompagna a pietanza delicate e saporite come verdure ripiene, tomaxelle, cima alla genovese, focaccia al formaggio.
GOLFO DEL TIGULLIO MOSCATO D.O.C.
Al naso si presenta elegante e di garbata finezza, l’aromaticità dell’uva è ben espressa, circondata da una buona intensità fruttata con sensazioni di camomilla e di tiglio. In bocca è dolce, supportato da una discreta acidità. Si presenta con un bel colore giallo paglierino tenue con riflessi dorati, spuma di discreta consistenza.
L’alcolicità media è fra 6 e 7%.
Viene prodotto esclusivamente con uve del vitigno Moscato bianco.
Trova abbinamento ottimale con dolci a pasta lievitata come il pandolce genovese alto, il panettone milanese, il pandoro veronese ed altri dolci rustici quali torte con pinoli e uvetta e crostate con le mele.
Informazioni tratte dalla pubblicazione “Prodotti di Liguria – Atlante Regionale dei prodotti tradizionali”, Regione Liguria, Assessorato alle politiche per l’Agricoltura e l’Entroterra”