Il MuCast

Visita il Polo Museale di Castiglione Chiavarese

Il Museo Archeominerario di Masso Castiglione Chiavarese

Un viaggio alla scoperta della miniera più antica d'Europa

Il MuCast, Museo Archeominerario di Masso in Comune di Castiglione Chiavarese, inaugurato il 28 settembre 2013, fa parte del Sistema Museale di Sestri Levante che comprende anche il MuSel – Museo Archeologico e della Città, due poli museali uniti nella promozione del territorio.
Ospitato nell’ ex scuola della Località Masso, in Via Giuseppe Mazzini 20, è divenuto negli ultimi anni un ottimo punto di riferimento per numerose iniziative e rappresenta per tutti un’ottima occasione per effettuare una vera e propria immersione nell’ archeologia mineraria, tra storie di vita e di lavoro, evocate da testimonianze e reperti straordinari, prima fra tutte la Galleria XX settembre di Monte Loreto, coltivata fino al primo decennio del Novecento, oggi restaurata e resa percorribile.

Il MuCast è un museo civico, gestito da Mediaterraneo Servizi in collaborazione con un gruppo di esperti e guide.

VISITARE IL MUCAST

Il percorso guidato parte dai recenti e rinnovati locali del museo, che illustrano la storia della miniera di rame, considerata la più antica di tutta Europa, sfruttata dalla preistoria (3.500 a.C.) fino all’età moderna. Al piano terreno dell’ex scuola di Masso, dove ha sede il Museo, si trova la sezione espositiva dove vengono presentati i reperti che costituiscono lo stimolo per proporre la storia estrattiva nel territorio del Tigullio a partire dai suoi esordi. Al primo piano invece, vi è un’ampia sala conferenze, dove si svolgono molti dei laboratori dedicati ai bambini e ai ragazzi.
Un viaggio attraverso numerose installazioni multimediali una, in particolare, offre la possibilità di “toccare con mano” alcune copie di utensili preistorici, stimolando la formulazione di ipotesi circa il loro utilizzo.
La visita prosegue all’interno della Galleria XX settembre di Monte Loreto dove, muniti di caschetto, potrete rivivere l’atmosfera del lavoro in miniera. Il tutto con l’accompagnamento di una guida che racconterà sia gli aspetti naturalistici che storici di questo importantissimo sito archeominerario. Il percorso suggestivo affaccia sulle numerose gallerie che si diramano da quella principale, percorse dai binari dei carrelli per il trasporto del materiale.
Usciti dalla galleria, tramite un sentiero che discende la collina, si raggiunge l’area dove gli archeologi hanno individuato trincee e cunicoli generati dallo sfruttamento minerario preistorico, databili tra 2900 e 2500 anni a.C.
Il MuCast diventa così la chiave di lettura per interpretare e capire la storia e l’evoluzione del complesso del Monte Loreto.

 

UN PO’ DI STORIA

In nessun altro territorio in Italia, l’archeologia ha portato alla luce una così elevata concentrazione di atelier, miniere e cave legate all’estrazione e alla lavorazione di minerali e rocce, come l’Appennino del Tigullio Orientale.
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, Artur Issel, grande studioso, padre della preistoria ligure, visitò le miniere di Monte Loreto e Libiola e notò assieme ai minatori di allora che in alcuni casi le vene di minerale erano già state sfruttate fino ad una certa profondità già in epoche più antiche.
Queste osservazioni furono arricchite dal ritrovamento di strumenti preistorici, segno che la tecnologia era già molto evoluta. L’unico oggetto non andato disperso è un attrezzo in legno di quercia, uno dei pochissimi manufatti in legno rinvenuti nelle miniere preistoriche di tutto il mondo e il più antico di tutti (3500 a.C.), in buono stato di conservazione. Si tratta di un manico probabilmente per un’ascia di rame, molto simile a quella posseduta da Oetzi, l’uomo ritrovato tra i ghiacci del Similaun (tra l’Italia e l’Austria), vissuto proprio nell’Età del Rame.
Le ricerche archeologiche più recenti, condotte dal 1996 al 2006 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria in collaborazione con le Università di Nottingham e di Genova, con il supporto del Centro Studi Sotterranei di Genova e dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, hanno portato alla luce pozzi di estrazione, strutture in pietra, aree di lavorazione e trasformazione, alcuni frammenti ceramici e numerosi mazzuoli per l’estrazione del minerale, riferibili allo sfruttamento dell’area mineraria di Monte Loreto (proprio nei pressi del piccolo cimitero di Masso) nell’Età del Rame (IV millennio a. C.), con una frequentazione attestata anche tra il VI e il VII secolo d.C. Le recenti indagini hanno rivelato come questo sia, ad oggi, il sito della miniera di rame più antica di tutta l’Europa Occidentale.

Come avveniva il processo estrattivo a Monte Loreto?

I minatori preistorici, individuata la vena da tracce di mineralizzazione evidenti in superficie, seguivano il filone demolendo la roccia incassante in cui questo era contenuto, aiutandosi con i tenaci e compatti mazzuoli, che venivano raccolti sotto forma di blocchi nel greto dei vicini torrenti. Il minerale veniva sminuzzato, setacciato e probabilmente anche arrostito a basse temperature. Le caratteristiche delle pareti interne delle trincee, unitamente alla presenza di livelli ricchi di carboni di legna nei riempimenti indicano l’utilizzo del fuoco nella fase di demolizione della roccia incassante: probabilmente fuochi vivaci venivano accesi vicino alla roccia da demolire allo scopo di renderla meno tenace. I fuochi venivano prodotti con legno di corbezzolo e di lantana (tipi di legno ad alto potere calorifico). Una volta svuotate, le fenditure venivano riempite con materiali di scarto dell’estrazione stessa: roccia incassante e ganga, questo probabilmente anche allo scopo di rendere stabili le pareti.

ORARI E TARIFFE

La visita comprende Museo e Galleria XX Settembre ed è sempre accompagnata da guida abilitata.

Ingresso individuale: 7,00 €

Ingresso bambini fino a 6 anni: Gratis

Ingresso disabili: 1,00 €

Ingresso ridotto: 5,00 €

  • Bambini dai 7 ai 12 anni
  • Visitatori oltre i 65 anni
  • Residenti
  • Famiglie con figli minori dai 7 ai 12 anni compiuti

Ingresso gruppi (minimo 10 persone): 6,00 €/persona

La visita “veloce” al solo Museo è possibile al costo di 2,00 €/persona; 1,00 €/persona per visitatori oltre i 65 anni e residenti del Comune di Castiglione Chiavarese; gratuita per bambini fino a 6 anni e disabili.

La visita “avanzata” comprende oltre al Museo e alla Galleria XX Settembre anche l’altro sito lungo il sentiero verso la località Casali, con i resti delle miniere sfruttate già in epoca preistorica. Questa tipologia di visita guidata al momento è prevista soltanto per gruppi costituiti da almeno 10 persone e prevede un biglietto unico di 10,00 €/persona.

Si consiglia di prenotare al numero 0185 469139, oppure scrivere un email a info@mucast.it.

Sono previste aperture aggiuntive nei giorni di ponte e festività, valutando il calendario in accordo con la Direzione Scientifica e il Comune di Castiglione Chiavarese.

SCUOLE E CENTRI DI AGGREGAZIONE MINORI

Visita guidata al Museo e alla Galleria XX Settembre: 5,00 €/persona Insegnanti: Gratis (max 1 ogni 10 alunni).

SPECIALE BUONO REGALO!

Regala un biglietto di ingresso al MuCast ai tuoi amici! Sono disponibili buoni regalo di qualsiasi tipo, per persona, per coppie o per famiglie con bambini. Per ulteriori informazioni contattateci all’indirizzo email info@mucast.it